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La consulenza Gestalt

La consulenza Gestalt è una sessione di psico-magia a 360 gradi, in quanto si basa sia sulle intuizioni psichiche dell'individuo che sull'inconscio collettivo attraverso gli Archetipi.

Un viaggio tra Archetipi, psiche ed intuizioni.

La Psicoterapia della Gestalt è stata fondata dallo psichiatra tedesco Fritz Perls nel 1951 quando, insieme a Hefferline e Goodman, scrive il testo cardine della Psicoterapia della Gestalt: “Gestalt Therapy“.

“ Abbiamo una sete di amore molto grande,

ma la sete di amore si trasforma in capacità di amare

solo attraverso un percorso doloroso

perché la crescita passa per la conoscenza di sé,

che è un po’ come una discesa all’inferno. ”

Claudio Naranjo

Il significato della parola "Gestalt"

La parola “Gestalt” significa “forma” e fa riferimento al concetto secondo cui non percepiamo le cose come elementi sconnessi tra loro ma come scene complesse all’interno delle quali alcuni di questi elementi predominano mentre altri contemporaneamente retrocedono nello sfondo.

La Gestalt (significato in italiano “Forma”) è una corrente di pensiero fondata nel 1912 dal tedesco Max Wertheimer e sviluppata da Wolfgang Köhler e Kurt Koffka, incentrata sui temi della percezione e dell’esperienza.

Successivamente importanti studi furono condotti da Kurt Lewin. Alla teoria della Gestalt Lewin diede un forte apporto teorico. Sua è la famosa Teoria del Campo, secondo la quale ogni oggetto non può intendersi se non in relazione al contesto nel quale è incluso.

Secondo lo psichiatra Fritz Perls questo processo percettivo è una metafora che spiega come nella nostra vita ciclicamente emergano dallo sfondo psichico dei bisogni che scombussolano il nostro equilibrio omeostatico.

Questi bisogni allo stesso tempo ci orientano nel mondo e ci permettono di dirigere le nostre attività verso il loro appagamento.

In condizioni di benessere l’individuo è in grado di riconoscere il bisogno che emerge in primo piano

dentro di sé.

Questi può decidere come muoversi affinché questo venga soddisfatto, quindi godersi l’esperienza di soddisfacimento, chiudere il ciclo ed essere aperto ad una nuova esperienza.

Là dove si interrompe questo processo nasce la sofferenza.

La sofferenza psichica secondo la Psicoterapia della Gestalt

Soffriamo perché abbiamo perso la capacità di sintonizzarci con noi stessi e con ciò che l’esperienza ci sta offrendo;

soffriamo perché seguendo ciò che l’ambiente ci richiede pensiamo di aver perso un intuito verso i nostri reali bisogni.

Perdiamo la nostra “bussola”.

Girovaghiamo nel mondo in maniera disorganizzata, e così come non riusciamo a distinguere gli elementi per noi positivi così perdiamo la capacità di scegliere i mezzi adeguati per raggiungere le nostre mete.

La consapevolezza come fine della Psicoterapia della Gestalt

Il fine immediato della psicoterapia della Gestalt è quello di ristabilire la “consapevolezza” di ciò che proviamo.

Ristabilire quindi un “contatto” con i propri processi sensoriali ed emotivi e questa nuova presa di coscienza, di per sé, produce sviluppo e cambiamento.

Il paziente non è osservatore di se stesso.

Anzi, ne elabora interpretazioni ma piuttosto va a fondersi con le proprie azioni, integrando tutte le parti di sé misconosciute.

Quindi il terapeuta accompagna il paziente nel suo processo di ri-sintonizzazione con se stesso, di sperimentazione e di fioritura.

Gestaltismo e psicologia della percezione

La teoria della Gestalt ha dato contributi fondamentali alla psicologia della percezione e alla psicologia clinica. Secondo i gestaltisti ciò che siamo e che sentiamo, il nostro stesso comportamento, è il risultato

di una complessa organizzazione che guida i nostri processi di pensiero.

La Gestalt in poche parole

Il principio fondamentale della Gestalt è “Il tutto è superiore alla somma delle singole parti”.

Secondo la psicologia della Gestalt, ciò che percepiamo non è una somma di elementi, ma una sintesi della realtà. Nella percezione del mondo esterno, insomma, noi non cogliamo delle semplici somme di stimoli sensoriali, ma percepiamo l’insieme, che è qualcosa di più e di diverso della semplice somma degli elementi. Basti pensare ad una melodia. Quando la ascoltiamo non percepiamo le singole note, ma il suo insieme. La percepiamo cioè nella sua totalità.

Nel 1923 Wertheimer enunciò le leggi della Gestalt. Dei principi percettivi innati sulla cui base gli stimoli si costituiscono in forme:

Vicinanza

Somiglianza

Continuità

Destino comune

Figura-sfondo

Chiusura

Esperienza passata

Pregnanza

Queste regole sono utili per spiegare diverse illusioni ottiche. Da qui l’importanza del rapporto tra Gestalt e immagini.

Esse inoltre la dicono lunga sulla relazione che intercorre oggi tra Gestalt e grafica. Lo studio della percezione ha una grande rilevanza in campo grafico e pubblicitario. Sapere come far arrivare un messaggio in base al modo in cui il nostro interlocutore legge le immagini, capire quali elementi e quali forme utilizzare e come disporle nello spazio, può rivelarsi fondamentale per comunicare in maniera più efficace.

Sebbene negli ultimi anni del Novecento l’influenza di questa corrente sia andata ridimensionandosi, la teoria della Gestalt resta una pietra miliare della psicologia moderna.

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